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Zero waste = Vegan
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April 27, 2020

Il veganismo e l'antispecismo sono due cose diverse ma per semplicità possiamo dire che il veganismo si basa sull'antispecismo e che quest'ultima è una filosofia che sostiene che non ci debba essere discriminazione fra le diverse specie perché ogni animale, umano e non, ha il diritto di vivere senza essere brutalizzato, schiavizzato e sfruttato da un’altra specie.
Veganismo non è quindi solo una dieta, si estende a tanti altri ambiti (abbigliamento ad esempio) ma decidere di non mangiare animali è sicuramente una delle prima conseguenza del veganismo.
Se la questione della sofferenza animale può non essere prioritaria per alcuni, chi si interessa alla filosofia zero waste lo fa presumibilmente perché interessato alle sorti di questo pianeta e quindi alla propria sopravvivenza di essere umano.
E se lo è, non può sottrarsi dal prendere in considerazione il fatto che mangiare animali e quindi finanziare l'industria dell'allevamento è la scelta meno sostenibile che possa compiere perché:
- gli allevamenti intensivi sono responsabili di circa il 20% delle emissioni di gas serra tra cui protossido d'azoto e metano derivanti dalla fermentazione enteriche delle vacche (rutti e peti)
- la ragione principale per cui la foresta Amazzonica, come tante altre, sta scomparendo è per far spazio ad allevamenti intensivi di vacche la cui carne viene importata soprattutto dall'Europa per fare le sue eccellenze (la bresaola ad esempio), e per guadagnare suolo per la coltivazione di soia per i mangimi.
Meno foresta significa anche meno capacità di trattenere la c02.
- produrre carne (anche pesce!) non è efficiente: prende il 77% delle terre agricole e produce il 17% del fabbisogno calorico globale, richiede un'enorme quantità di acqua (burger manzo 2350 lt, burger vegetale 164,5 lt): produrre un chilogrammo di proteina da legumi richiede circa 20 metri cubi di acqua dolce, mentre ce ne vogliono 110 metri cubi per ottenere proteine dai bovini.
- Gli animali non sono convertitori efficienti di proteine: un metro quadro di suolo investito a mais o soia fornisce annualmente circa 100 grammi di proteina. Per i prodotti di origine animale, un metro quadro di suolo può produrre annualmente dai 13 grammi di proteina con polli da carne a 8 grammi per i suini, fino a un solo grammo per i bovini. La resa proteica diminuisce di 100 volte passando da mais o soia alla carne bovina.
Non lo dicono i vegani, lo dice la FAO, l'ONU e finalmente nel 2020 lo dicono anche le associazioni ambientaliste: tra tutte le cose che si possono fare ogni giorno per ridurre il proprio impatto, quella più a portata di mano ed efficiente è diventare (un po' più) vegan, ora.
2 commenti
Grazie Alessandro! Facci sapere come ti trovi!
NON VEDO L’ORA DI PROVARE I VOSTRI PRODOTTI !