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Qual è la differenza tra biodegradabile e compostabile?
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May 13, 2020

L’impatto ambientale di un materiale è legato al tempo che ci mette a biodegradarsi.
Anche la plastica si degrada, ma ci mette centinaia di anni a farlo, e nel mentre emette sostanze tossiche.
Biodegradabile
La biodegradazione è il processo attraverso il quale un materiale polimerico si decompone per azione di organismi viventi come batteri e funghi e di altre condizioni come l’esposizione ad agenti naturali (acqua, luce). Il materiale si scompone negli elementi costitutivi come CO2, metano, acqua, biomassa. Lungo il processo vengono rilasciate sostanze, in alcuni casi innocue in altri no.
La velocità di questo processo è dovuta all’ambiente dove si trova il materiale cioè acqua, terra, impianto di compostaggio industriale o domestico, discarica e dalle variabili quali presenza di microrganismi, ossigeno, umidità, temperatura.
Lo standard europeo EN 13432 dice che qualcosa è considerato biodegradabile se si degrada per il 90% in 6 mesi.
Compostabile
Compostabile invece è un termine che si rifà ai requisiti di disintegrabilità di un materiale, cioè la sua capacità di frammentarsi e non essere visibile nel compost finale insieme ad altri rifiuti organici.
Lo standard in Italia si chiama UNI EN 13432:2002 e dice che qualcosa è compostabile (sempre in impianto di compostaggio industriale) se:
- è biodegradabile
- si disintegra almeno del 90% in peso, in frammenti inferiori a 2 mm, in 3 mesi
- non ha effetti negativi sul compostaggio
- non ha effetti negativi sul compost finale
La compostabilità è certificata da enti certificatori che appongono il loro marchio, come TUV Austria.
Esistono altre certificazioni per il compostaggio fuori dall'impianto industriale, quindi nel compost domestico oppure in acqua e nel suolo.
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