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Microplastiche nei detersivi: come riconoscerle e perché evitarle?


Sono nella maggior parte dei detersivi per le pulizie di casa e per il bucato in lavatrice e sono un problema per l'ambiente e per l'uomo.
Microplastiche nei detersivi: come riconoscerle e perché evitarle?

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Microplastiche nei detersivi: come riconoscerle e perché evitarle?


Sono nella maggior parte dei detersivi per le pulizie di casa e per il bucato in lavatrice e sono un problema per l'ambiente e per l'uomo.

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May 05, 2021


Microplastiche nei detersivi: come riconoscerle e perché evitarle?

I comuni detersivi per la casa (detergenti per pavimenti, superfici, vetri, bagno, lavatrice e lavastoviglie) contengono microplastiche che vengono aggiunte di proposito nella formula come agenti abrasivi o per controllare l'aspetto e la stabilità di un prodotto.

Come si riconoscono le microplastiche sull'etichetta?

Per i detersivi non è obbligatoria la lista completa degli ingredienti (INCI) sul contenitore, anche se tutti i produttori dovrebbero metterla a disposizione sul proprio sito web o fornirla al cliente nel caso la richiedesse. Per questo è molto difficile in fase di acquisto capire se sono presenti o no questi particelle plastiche e riconoscerle dai nomi così come appaiono sulla lista ingredienti.

Le microplastiche di solito hanno diciture come Butylene/ethylene/styrene copolymer, Polyethylene, Nylon, Polyurethane etc.

Qual è il problema delle microplastiche?

Il problema della presenza di microplastiche nei detersivi è presto detto: i detersivi vengono risciacquati e attraverso lo scarico domestico finiscono nel mare insieme alle microplastiche che contengono. Le microplastiche non si decompongono e si accumulano inquinando l'ecosistema marino e la catena alimentare.

Nel caso del detersivo per il bucato in lavatrice, il problema è doppio: le microplastiche aumentano l'attrito tra i vestiti portandoli a rovinarsi più velocemente, e nel caso di vestiti sintetici, causando un rilascio ulteriore di microfibre plastiche nell'acqua. (vedi il nostro articolo "Microplastiche da lavaggio di capi sintetici").

Cosa sta facendo l'Europa e l'Italia?

Nell'ambito del piano contro l'inquinamento da plastica, Nel 2017 la Commissione europea ha invitato l’ECHA (European Chemical Agency) a una valutazione per una normativa che vieti le microplastiche aggiunte intenzionalmente ai prodotti.

Nel gennaio 2019 l’ECHA ha proposto una definizione di microplastiche e l’ampia restrizione di queste nei prodotti immessi sul mercato UE entro il 2028. La proposta dovrebbe essere discussa al parlamento europeo quest'anno.

L'Italia per ora ha spontaneamente bandito dal 1°gennaio 2020 l'uso di microplastiche nei cosmetici da risciacquo.

Detergenti senza microplastiche

Vista la situazione, ad oggi per essere sicuri che non siano presenti microplastiche nei detergenti, il consumatore deve fare molta attenzione e fatica.

Il marchio ECOLABEL, che riguarda detersivi per bucato, per pulizie, per lavastoviglie, garantisce che non siano presenti microplastiche.

Un'altra certificazione è quella di FLUSTIX, un ente certificatore indipendente che sulla base della definizione dell'ECHA garantisce l'assenza di microplastiche.

Tutti i nostri detergenti in pastiglie, per bucato e superfici, hanno il marchio FLUSTIX, "senza microplastiche" in aggiunta ad ECOCERT, che garantisce la totale biodegradabilità aerobica e anaerobica dei detergenti, la presenza di tensioattivi vegetali e l'assenza di test sugli animali.

  
  
  

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