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Lattice naturale: perché la certificazione Fair Rubber è così importante
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June 04, 2021

CHE COS'È IL LATTICE NATURALE E COME SI PRODUCE?
Il lattice è una sostanza liquida che si ricava da un albero originario dell'Amazzonia, la Hevea brasiliensis o albero della gomma. Si estrae praticando delle incisioni sulla corteccia dell'albero e facendo colare il liquido in un contenitore legato al fusto. Il lattice viene poi fatto coagulare all'interno di vasche tramite l'aggiunta di sostanze chimiche, spremuto e fatto essiccare in fogli.

Dalla lavorazione di questa materia prima si ricava la gomma naturale, che rispetto alla gomma sintetica ha proprietà e caratteristiche di elasticità e resistenza uniche tanto da renderla molto richiesta e ormai indissolubilmente legata all'industria dei trasporti: gli pneumatici delle auto e i battistrada sono fatti da miscele di gomma naturale e sintetica e le gomme degli aerei sono fatte al 100% di gomma naturale.

Ma non solo: l'applicazione della gomma è vasta e comprende anche oggetti di uso quotidiano come i guanti per le pulizie, i preservativi, gli elastici, le gomme da masticare o i giocattoli dei bambini (i massaggiagengive e i ciucci ad esempio).
IL LATTICE NATURALE È SOSTENIBILE?
Le coltivazioni di albero della gomma si trovano perlopiù nel Sud-Est Asiatico (80%) e sicuramente hanno meno impatto ambientale rispetto all'estrazione del petrolio per la produzione di gomma sintetica: gli alberi della gomma iniziano a produrre lattice dopo 7 anni e continuano a farlo per tutta la loro vita (possono arrivare a 40 anni), sequestrano grandi quantità di co2 e quando vengono abbattuti sono utilizzati da altre industrie (per esempio i giocattoli che trovate su Minima sono proprio fatti a partire dal legno di alberi della gomma giunti a fine vita).
LE CRITICITÀ DEL LATTICE NATURALE
La coltivazione degli alberi da gomma presenta però delle criticità di tipo ambientale e sociale.
RISCHIO ECOLOGICOLa grande e continua richiesta di gomma naturale, che attualmente non riesce ad essere soddisfatta dall'offerta, ha come conseguenza la deforestazione di porzioni di foresta tropicale in Laos, Cambogia e Tailandia per far posto a monocolture di albero della gomma. Ciò significa perdita di biodiversità, perdita di habitat per numerosi animali selvatici e contribuisce al cambiamento climatico.

RISCHIO SOCIALE
L'estrazione del lattice è in mano a piccoli agricoltori che vivono in condizioni di povertà dovuti al fatto che, nonostante la grande richiesta, il prezzo del lattice è basso, il valore della gomma, come quello dell’oro o del gasolio, è in continua fluttuazione e oggetto di speculazioni finanziarie.
Alla coltivazione della gomma sono legati fenomeni pericolosi di land grabbing, lavoro minorile, schiavitù e rischi sanitari dovuti all'esposizione a sostanze chimiche dei lavoratori o alla cattiva gestione dei rifiuti della lavorazione nell'ambiente.
LA CERTIFICAZIONE FAIR RUBBER
I criteri della certificazione Fair Rubber si basano sui criteri del commercio equo e solidale Fair Trade. Significa quindi che gli agricoltori, oltre a un pagamento equo per il lattice, ricevono un premio aggiuntivo che può essere utilizzato esclusivamente per il miglioramento delle condizioni di vita e di lavoro delle famiglie e delle comunità (istruzione, sanità etc) e che garantisce, durante i periodi di depressione dei prezzi del mercato mondiale, che i costi di produzione siano sempre coperti.
Fair Rubber garantisce anche che non ci siano condizioni di schiavitù o lavoro minorile e che siano rispettati standard di sicurezza sul lavoro.
Dal punto di vista ambientale i criteri includono che la frequenza di raccolta del lattice non superi i livelli sostenibili, regola l'uso di pesticidi e lo smaltimento dei rifiuti e definisce delle linee guida per il rispetto del territorio e la protezione della biodiversità.
BREVE STORIA DELLA GOMMA NATURALE: VIOLENZA, MORTE E TRAFUGAMENTI DI SEMI
Se si va a scavare nel passato, si scopre che la storia della gomma naturale è da sempre legata a violenza, sfruttamento della terra e schiavitù.
Tutto inizia con la scoperta nel 1839 da parte di Charles Goodyear del processo di vulcanizzazione della gomma, grazie al quale questa otteneva nuove proprietà fisiche e che fece intuire il valore economico di questo materiale e le sue tante possibili applicazioni industriali, per esempio nella nascente industria automobilistica.

In Brasile, terra originaria dell'Hevea brasiliensis o albero della gomma, il business del caucciù visse un boom improvviso, gestito completamente da poche famiglie di "baroni" che arruolavano gli indigeni per raccogliere l'oro bianco nelle foreste relegandoli a condizioni di vera e propria schiavitù.
"sotto ogni albero di gomma è sepolto un siringueiro (raccoglitore di caucciù)"
I braccianti contraevano innanzitutto un debito per il viaggio dalle zone remote e povere dove vivevano fino alle foreste dove avrebbero lavorato, e poi un altro per ottenere l'attrezzatura, il vitto e l'alloggio, debito che cresceva giorno dopo giorno ed era impossibile ripagare. Subivano violenze, amputazioni, torture se non riportavano quotidianamente la quantità di lattice richiesta e non potevano nemmeno scappare, perché le uniche vie di fuga, i fiumi, erano sorvegliati da uomini al soldo dell'"amministrazione".
L'estrazione del caucciù selvatico era un'operazione complessa e faticosa, un individuo doveva lavorare da prima dell'alba a mezzogiorno solo per incidere un centinaio di alberi, tornare alla capanna e iniziare un lunghissimo procedimento di coagulazione.
CONTRABBANDO O ESPORTAZIONE LEGALE?
DAL BRASILE AL SUD EST ASIATICO: LA DOMESTICAZIONE INGLESE DELL'ALBERO DELLA GOMMA

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