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Guida alla scelta delle candele
Paraffina, cera vegetale, cera d'api, fragranze naturali o profumi sintetici: come sono fatte le candele disponibili sul mercato e quali sono le cose da sapere per un acquisto consapevole?
Minima Shop
December 03, 2020

Cera d’api, cera vegetale, paraffina
La prima discriminante per scegliere una candela è sicuramente il tipo di cera che la compone.
Per candele “naturali” di solito si intendono candele a base vegetale, quindi cera di soia o di colza, cera d’api, oppure stearina, che può essere vegetale (un mix di acido stearico e acido palmitico da olio di cocco o di palma) o animale (grassi animali).
Le candele non naturali sono quelle a base di paraffina, un derivato del petrolio.
Esistono candele che possono avere una composizione mista, ad esempio contenere una percentuale di paraffina e una di stearina.
Profumazione, stoppino, packaging
Le altre grandi differenze le fanno alcuni piccoli ma sostanziali dettagli.
Lo stoppino può avere un’anima di nylon o piombo coperto da cotone oppure può essere fatto in 100% cotone non sbiancato.
La profumazione di una candela può derivare dalla presenza di oli essenziali, quindi oli estratti da piante, fiori e erbe aromatici, oppure dall’aggiunta di profumi sintetici.
Anche la colorazione può dipendere dalla presenza di colori naturali o colori sintetici.
La candela può essere contenuta in un vasetto di vetro, di terracotta, di latta o anche di plastica ed essere avvolta in un’ulteriore confezione esterna per essere trasportata e venduta, come una scatola di cartoncino o una pellicola protettiva di plastica.
La scelta della candela giusta
Con queste premesse, come sempre la scelta della candela giusta dipende dalle proprie priorità, valutazioni e preferenze.
Noi di Minima abbiamo deciso di proporvi nel negozio solo candele naturali e vegan, cioè a base di cera di soia o colza, con profumazioni derivate da oli essenziali, stoppino in cotone e confezione senza plastica e riutilizzabile. Perchè?
> la paraffina è un derivato dal petrolio, una risorsa limitata e non rinnovabile che pone problemi al momento della sua estrazione, dell’uso e del suo smaltimento.
Nel caso di una candela di paraffina, bruciarla significa liberare nell’ambiente domestico e respirare il prodotto di una combustione da petrolio, quindi fumi inquinanti. Se poi hanno uno stoppino con l’anima in piombo o nylon e contengono profumi sintetici, additivi come ftalati e coloranti a base di cromo, il rischio che tutti questi ingredienti brucino insieme alla cera e finiscano nell’aria è alto.
Dal punto di vista della salute, le candele in paraffina marchiate CE hanno la garanzia della soglia massima tollerata, cioè possono contenere sostanze tossiche come benzene, toluene, zolfo, dietiftalato e formaldeide ma in una quantità tale da non costituire un pericolo per la persona che ne inala i fumi. Quindi è bene controllare sempre la provenienza e la certificazione CE delle candele in generale, e di questo tipo in particolare.
> la cera d’api: la cera è prodotta dal miele, le api non producono il miele per noi ma come cibo per se stesse, proprio come le mucche non fanno il latte per il nostro consumo ma per nutrire i vitelli. Come negozio vegan quindi, al di là che la cera in questione sia prodotta da piccoli apicoltori artigianali o no, non è rilevante. La cera è prodotta a partire da miele rubato alle api e la produzione di miele per quanto “etica” comporta sempre l’uccisione di questi animali e pratiche crudeli su di essi.
> le candele in cera di soia o di colza sono 100% vegan da risorse vegetali rinnovabili. La cera di soia è un sottoprodotto dell’olio di soia, le coltivazioni di soia sono problematiche nel momento in cui contribuiscono alla deforestazione (vedi foresta Amazzonica per produrre mangimi per gli allevamenti intensivi di bovini e suini), quindi scegliere cera di soia da agricoltura biologica ed europea è la cosa migliore. Stesso ragionamento per la cera di colza, la sua sostenibilità dipende da come viene coltivata ma in generale la colza è una pianta da ambiente temperato freddo e si coltiva in Europa.
candeline in cera di colza con oli essenziali, porta candelina in terracotta, packaging plastic free
> Cera di soia e di colza hanno un punto di fusione più basso rispetto alle altre, quindi bruciano più lentamente, in maniera uniforme e durano più a lungo.
> lo stoppino in cotone non rilascia sostanze dannose al momento della combustione.
> la profumazione derivata da oli essenziali, in alcuni casi anche biologici come quelli presenti nelle nostre cere profumate, pone problemi solo dal punto di vista del loro potere sensibilizzante: gli oli essenziali sono allergeni, quindi se si è in gravidanza o si soffre di particolari patologie è sempre meglio farsi consigliare da un medico.
> la confezione senza plastica e riutilizzabile riduce la mole di rifiuti prodotti, spesso neanche riciclabili; i residui di cera di soia e di colza si rimuovono abbastanza facilmente con una volta finita la candela, e ciò permette di riutilizzare i vasetti di vetro per altri scopi.
2 commenti
buonasera Miriam,
le api fanno la cera nutrendosi di miele, la cera è un prodotto della trasformazione degli zuccheri del miele fatta dalle api.
Fare miele in qualche modo comporta l’uccisione delle api e pratiche crudeli su di esse: gli alveari vengono affumicati, avviene molto spesso il taglio delle ali dell’ape regina in modo che non possa lasciare la colonia e l’uccisione di fuchi per estrarre lo sperma al fine di inseminare la regina ad esempio. In ogni caso viene loro rubato il nutrimento, cioè il miele.
Per quanto riguarda l’obiezione che senza il lavoro degli apicoltori i vegani non potrebbero mangiare neanche una mela o qualsiasi altro prodotto dell’agricoltura che beneficia del lavoro di impollinazione delle api, le rispondo che la stragrande maggioranza del lavoro di impollinazione è fatto dalle api selvatiche e non dalle mellifere allevate.
E scientificamente è corretto dire che molto spesso l’apicoltura mette a rischio ancora di più la sopravvivenza delle selvatiche che già sono in declino, quindi da vegana non mangiando miele sento solo di rispettare le api e di non contribuire al loro declino. le lascio anche un articolo con fonti su questa mia ultima affermazione e la ringrazio.
https://minimashop.it/blogs/notizie/adottare-un-alveare-salva-le-api?
Buongiorno ma come fate a dare informazioni? Chi ha detto che la cera d’api si ottiene dal miele?
E soprattutto avete idea di come si raccoglie il miele prodotto dalle api prima di dire che comporta la loro uccisione? Fornite informazioni scorrette o offensive per chi lavora con le api, in ogni caso senza il lavoro degli apicoltori i vegani non potrebbero mangiare neanche una mela o qualsiasi altro prodotto dell’agricoltura che beneficia del lavoro di impollinazione delle api.